lunedì 28 marzo 2011

I misteri della natura

Qualcuno mi sa spiegare perchè è entrata in casa mia, vestita di rosso, si è quasi completamente spogliata e ora si è rivestita di giallo?


giovedì 24 marzo 2011

Caution, Lust

Mi mancava un po' d'oriente sul grande schermo. Spie e lussuria, mix fatale.
Quanto più violenza, tanto più dolce sarà la notte.

lunedì 21 marzo 2011

Anche wonder woman, di sicuro, ogni tanto va in ferie però!

In una stessa sera sono stata ingenua e combattiva. In un'altra sera sono stata bimba, stringendo forte la mano di mio padre, e subito dopo femme fatale, danzatrice per professione, di fronte a un palo... puoi essere tutto e il contrario di tutto a teatro. Dovrei fare questo? Da più parti dicono ci sia talento... ma a me piace scrivere... Paolo, lui che lo fa di mestiere, ha riconosciuto la mia penna in quel testo, scarpetta in mano, l'ha detto alla mia regista... Catia ci ha letto Concita de Gregorio in quelle parole, che invece erano solo mie... e magari, ringrazio io!
Faccio un paio di conti però sulla strada fatta dai miei piedi in questi ultimi mesi... hanno viaggiato per le capitali più affascinanti e visto molti posti belli. Emozionati, hanno ballato prima e raccontato poi su legni scricchiolanti o davanti a macchine di alta tecnologia.
Ora tocca alle mani, serene anche loro da un po', ricominciare a ticchettare sui tasti di invece vecchie macchine da scrivere... il prossimo obiettivo, la sceneggiatura, e anche un'altra cosa... ma è un segreto, forse un antico sogno che...!
L'arte che diventa mestiere!
Eccoli, ai suoi occhi

mercoledì 16 marzo 2011

E, come dice mio padre, Tetto di Vetro

i piedi non sono mai un dettaglio, fateci caso!

Teatro Sperimentale ore 21.15 del 17 marzo 2011
Foto di Silvia Capitani

domenica 13 marzo 2011

Cos'è (il) successo poi?

Sentire il profumo di rose, primule e mimose che invade casa.
Vedere l'emozione nei suoi occhi e sentire il calore nella sua voce entusiasta ed orgogliosa, prima dell'abbraccio.
Ascoltare le persone che mi hanno portato su un palco la prima volta, mentre mi dicono con gli accenti dell'Italia del sud, che non vedevano più me, ma solo il mio personaggio!
Leggere con occhi annebbiati i messaggi di chi si è commosso.
Prendermi qualche ora da passare con la mia maestra, chiuse dentro una piscina, io e lei, a nuotare e ad imparare a farlo bene! Solo noi e tanta acqua. Per sfogare e per smaltire la stanchezza e l'adrenalina con altra stanchezza fortificante... e per ringraziarla in silenzio di quelle belle quanto inaspettate parole dette da un grande capo e una grande amica!
Grazie a lei il soffitto si sgretola con un colpo di tacco!

giovedì 10 marzo 2011

martedì 8 marzo 2011

L'arte di essere donna

Una delle mie più care amiche ha deciso di fare un giretto... è partita per un'altra penisola! "Sto via solo un po'" ha detto... anche se ancora non l'abbiamo vista tornare!
Ci credo che non torna, qui tira un'ariaccia per quelle come lei!
Però io le ho detto "finchè non torni, riempio io (come posso) quel buco che hai lasciato". Così è iniziata la mia storia di scarpette rosse e specchi infranti! E ora la racconto a lei!
Mi sono ritrovata una sera in una stanza, con altre 17 donne, a narrare storie, storie di donne, con le donne e per le donne!
Le femmine, che prima non capivo, stronze, pettegole, frivole, vanitose e paranoiche, ho imparato ad amarle.
Le storie, prima solo raccontate e lette, sono intanto diventate immagini, infilate come tante perle in una collana, diventata gioiello prezioso. L'orefice, la mia Sbilix, ha selezionato da noi le pietre migliori, per farne una corona rara, questo penso volesse dire la nostra Antonia!
Vi assicuro che c'è un mondo in quella sala prove, ci sono vite personali, umori, pianti e risate, nervosismo e grande ilarità, energie che si fondono ogni volta. Ma da lì, dove spesso si entra stanchi, si esce sempre emozionati, tornando a casa e non riuscendo a dormire.
Io penso alla scena, alla musica, al tono di voce, alla dizione, a "masticare" bene le parole. Poi mi scordo tutto e penso a quello che sono, a quello che sono stata, a quello che sarò. Ora vedo con lucidità il momento in cui mi sono rialzata dopo che, come donna, sono stata annullata e schiacciata. Abbiamo questa possibilità e parlerò con il cuore in mano, senza moralismi, senza pietismo, diremo che cosa SONO una donna, nella sua molteplicità: non sono gli abiti che portiamo, le creme che usiamo, i monili che indossiamo. È la mia capacità di essere contemporaneamente fragile e coraggiosa, vitale e riflessiva, emozionante e emozionata, divertente e divertita, dolce e combattiva... un grazioso essere umano da rispettare, prima di tutto!